Montegrotto Terme, Sabato 4 Luglio 1936
Guardando fuori dalla finestra ogni mattina osservo le innumerevoli persone, famiglie, coppie che aspettano il treno alla stazione di Montegrotto Terme. Le guardo da lontano e mi diverto ad immaginare dove siano diretti, che cosa si stiano dicendo, cosa si raccontino all’orecchio. Poi, quando arriva un treno, noto come quelli che scendono a Montegrotto Terme siano spesso molto più felici di quelli che aspettano il treno per lasciarla. Mi è sempre piaciuto pensare che fosse l’effetto di questa città: ti rapisce talmente tanto che andarsene, anche solo per un giorno, incupisce l’anima. Tra poco uscirò con la mia bici nuova e raggiungerò gli altri sul ponte di Palazzo Avogadro a Mezzavia, dove ci troviamo abitualmente. Di solito, devo sempre partire con largo anticipo per raggiungerli a piedi, costeggiando il canale Battaglia e osservando i carrettieri e i barcari intenti a trasportare la trachite, per poi arrivare comunque ultimo e sudato. Ma oggi no, arriverò per primo, a bordo della mia nuova saetta. E, non stanco, più tardi raggiungerò il centro di Montegrotto, sfrecciando tra le vie degli stabilimenti termali, e salirò sul Monte Castello da cui si vede tutto il panorama dei colli. E poi, se non si fa troppo tardi, vorrei tanto raggiungere Anna: mi ha detto che vive in una casa immersa nel verde del colle da cui si vede tutta la frazione di Turri. Chissà, mi piacerebbe davvero vivere lì con lei fra qualche anno…
La costruzione della linea ferroviaria diede un impulso inatteso all'attività termale, come testimoniano numerosi depliant pubblicitari stampati dagli stabilimenti alberghieri. Cartolina ante II guerra mondiale. (codice 00252_001)
La fermata di “Terme Euganee” con la scomparsa stazione ferroviaria, ripresa negli anni ’30 del secolo scorso. Nel dopoguerra la stazione è stata completamente ricostruita. (codice 00168_001)
Mezzavia negli anni ’30 del secolo scorso, animata dal traffico di carrettieri e barcari occupati nel trasporto e nell’imbarco della trachite estratta nelle cave di Valdimandria. (codice 00229_001)
Mezzavia nel 1930, con il ponte sul canale Battaglia e palazzo Avogadro, un edificio rimodernato nel XVI secolo riadattando un’antica torre medievale del XIII secolo. (codice 00138_001)
La grande vasca rotonda dello stabilimento termale di Montegrotto in una foto del 1922. Al termine del lungo viale d’ingresso la collina di Monte Bortolon, avvolta dalla vegetazione. (codice 00321_001)
Montegrotto ripreso da Monte Castello negli anni ’20. Un geometrico paesaggio agrario circonda le case di San Pietro Montagnon, località che diede il nome iniziale al Comune. (codice 00896_001)
L’abitato di Turri, ripreso negli anni dell’immediato secondo dopoguerra, con l’ex oratorio della famiglia Concini-Turri – da cui il nome della frazione – e la scuola elementare. (codice 00257_001)
Mezzavia negli anni ’30 del secolo scorso, animata dal traffico di carrettieri e barcari occupati nel trasporto e nell’imbarco della trachite estratta nelle cave di Valdimandria. (codice 00309_001)